Museo Archeologico Claudia Giontella
Il Museo Archeologico di Terni – fondato nel 2004 ed intitolato all’archeologa Claudia Giontella – sorge dal recupero dell’area industriale SIRI (Società Italiana Ricerche Industriali), riconvertita oggi nel complesso del CAOS – Centro Arti Opificio Siri.
Il Museo Archeologico di Terni è intitolato all’archeologa Claudia Giontella, che ha avuto un ruolo determinante nel suo allestimento.
Il museo è ripartito in due sezioni: una dedicata all'età protostorica e una all'età romana.
L’età protostorica
I reperti esposti provengono prevalentemente da tre necropoli: la Necropoli delle Acciaierie, databile, nel suo complesso, al X -VIII secolo a.C.; la Necropoli dell''Ex Poligrafico Alterocca, risalente all' VIII-VII secolo a.C.; e la Necropoli di San Pietro in Campo, del VII-VI secolo a.C., che rappresentano un prezioso contributo alla conoscenza dei Naharti, popolo proto-umbro attestato lungo il corso del fiume Nahar, noto ai Romani come Nar, l'attuale Nera.
Alla Necropoli delle Acciaierie appartiene una tomba bisoma, cioè doppia, che alimenta una tradizione popolare molto diffusa, quella di riconoscere, nei due scheletri affiancati, Sabino e Serapia, gli innamorati di San Valentino, che avrebbe benedetto il loro amore contrastato.
Gli inumati hanno una età compresa tra i 9 e gli 11 anni l'uno e i tra i 10 e i 14 l'altro. Il loro sesso è indeterminato e non è rintracciabile un collegamento familiare tra di loro.
La tomba, collocabile tra fine VIII - inizi VII secolo a.C., presenta un corredo fittile e bronzeo, in cui spicca un pendente a bulla.
Eterogeneo per forma e decorazione il corredo vascolare e ornamentale dei complessi sepolcrali dell'Ex Poligrafico Alterocca, a cui appartiene la tomba femminile con gabbia di ferro; e di San Pietro in Campo, dove compaiono pendagli sigillo in avorio.
L’età Romana
La sezione romana del museo racconta, attraverso testimonianze epigrafiche e figurative comprese tra la tarda età repubblicana e quella imperiale, l'ingresso di Roma in Umbria, il programma urbanistico e la composizione sociale del centro di Interamna Nahars, che, dopo l'erezione delle mura, avvenuta probabilmente nel III secolo a.C., acquista la sua definizione e fisionomia nella prima età imperiale con la costruzione, ad esempio, degli edifici da spettacolo: l'Anfiteatro, erroneamente attribuito a Faustus Titius Liberalis, nominato nella dedica sacra, esposta al museo, che è importante, invece, per la datazione al 672 a.C. della nascita dell'insediamento protourbano di Terni, desunta anche dai documenti materiali degli abitati di Maratta Bassa e di Piazza Clai; e il Teatro, di cui una iscrizione monumentale, anch'essa esposta, ricorda i lavori di completamento.
Insieme ad un nutrito corpus di epigrafi, il museo ospita rinvenimenti della complessa stratigrafia dell'ex Palazzo Sanità, odierno Palazzo Primavera, e una collezione scultorea, connessa all’architettura sacra, funeraria e celebrativa, che comprende il rilievo con Mitra tauroctono, la testa diademata dal Santuario di Monte Torre Maggiore, un leone, alcuni sarcofagi, tra cui quello dall'area cimiteriale di San Valentino, e una statua togata e una statua virile, entrambe appartenenti a membri della dinastia giulio-claudia, provenienti dalla città romana di Carsulae.
Di recente collocazione, all'ingresso del museo, il Telamone, restaurato sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria.
L'imponente statua in marmo bianco, rinvenuta a Terni nel 1971, è forse attribuibile ad età imperiale ma ne rimangono ignote committenza e destinazione.
Il museo è parte del Progetto La Valle Incantata: percorsi tra arte, storia e natura, esplorando i musei e i luoghi più belli dell’Umbria meridionale.
Apertura e orari
dal Giovedì
alla Domenica
10.00 - 13.00 >
16.00 - 19.00
Contatti
t. +39 0744/1031864
info@caos.museum
info biglietteria teatro Secci
t. +39 342/6241721