C’è un momento preciso in cui nasce un capolavoro: una scintilla, un’intuizione, un incontro.
Per la Lancia di lucequella scintilla si accende nel 1984, durante la visita di Sandro Pertini alle Acciaierie di Terni, ma trova terreno fertile in una città che, già da qualche tempo, aveva avviato un percorso di progettazione culturale dedicato all’arte contemporanea. Un clima aperto, dinamico, pronto ad accogliere un’idea visionaria.

Da questa convergenza nasce l’avventura che porterà alla realizzazione dell’opera più alta mai progettata da Arnaldo Pomodoro, la sua unica fusa interamente in acciaio. Una sfida artistica e tecnica resa possibile dall’ingegno delle maestranze ternane, dalle istituzioni e da figure chiave come Mario Finocchio, e Walter Mazzilli.

La mostra Lancia di luce. Nascita di un capolavoro racconta questa storia straordinaria attraverso documenti originali, fotografie, disegni, lettere e video inediti: un viaggio dentro un’impresa durata undici anni, fatta di creatività, ostinazione, passione, slanci di entusiasmo e momenti di sconforto, con lo sguardo di alcuni sempre fisso all’obiettivo finale.

Il percorso espositivo è pensato per offrire più livelli di lettura: da un linguaggio narrativo e coinvolgente, che guida il visitatore dentro la storia, fino alla ricostruzione rigorosa basata sulle fonti, che mette ordine nei numerosissimi – e talvolta non lineari – passaggi che hanno portato alla nascita dell’opera.

A rendere il viaggio ancora più avvincente contribuiscono le illustrazioni originali di Filippo Barbacini, che trasformano i momenti chiave della vicenda in immagini potenti, capaci di restituire insieme emozione e profondità storica.

Un’occasione unica per riscoprire l’identità di Terni attraverso la sua opera-simbolo: una lancia che puntaal cielo e continua a parlare di futuro.

La mostra è realizzata da Direzione Cultura del Comune di Terni; con il patrocinio del Ministero della Cultura,Regione Umbria, Provincia di Terni; con il contributo diFondazione CARIT, Arvedi AST Terni; in collaborazione con CAOS – Centro Arti Opificio Siri