Sabato 8 ottobre, alle ore 18:00, inaugura nella Sala Ronchini del Museo CAOS – Centro Arti Opificio Siri la mostra curata da Francesco Santaniello: Ilario Ciaurro. Grafiche e scritti inediti, la prima in programma della rassegna Inside the CAOS – parte seconda.
La vasta e multiforme produzione artistica di Ilario Ciaurro (Cicciano 1889 – Terni 1992) documenta le sperimentazioni condotte negli anni dall’autore sfruttando differenti tecniche e diversi codici linguistici: dalla pittura alla ceramica, dalla scultura alla decorazione d’interni, dal giornalismo alla poesia, dalle grafiche alla critica d’arte. Con la sua lunga esperienza esistenziale e lavorativa Ciaurro ha segnato un intero secolo di vita artistica umbra. A riprova di ciò, con questa mostra si vuole concentrare l’attenzione soprattutto su due forme espressive, quella grafica e quella letteraria, alle quali l’autore si è dedicato assiduamente nel corso del tempo.
Nel percorso espositivo sono proposte una selezione di acqueforti, appartenenti alla raccolta del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Aurelio de Felice e raramente presentate al pubblico. Accanto a esse documenti e materiali inediti: come le quattro illustrazioni tratte dal volume di memorie autobiografiche I crocevia (pubblicato a Terni nel 1977); alcune fotografie che ritraggono l’autore in vari momenti (di particolare interesse quella del maestro nello studio di fronte al dipinto Il lago di Piediluco, oggi in collezione privata e qui esposto) e soprattutto un’eterogenea raccolta di scritti, molti autografi, sia in versi sia in prosa, la maggior parte dei quali inediti.
Questi documenti furono donati da Ciaurro al fotografo Sergio Coppi, affinché ne curasse la pubblicazione in un volume che, nelle loro intenzioni, doveva essere presentato in occasione dei cento anni dell’artista. Il progetto editoriale non fu portato a termine e per lungo tempo questi materiali sono rimasti chiusi in una cartella. Le parole, i segni grafici, le forme e i colori della pittura sono stati per Ciaurro strumenti per tradurre e condividere la sua visione della realtà, sottolineando la sottile elegia del quotidiano.